I GRANDI INTERPRETI
I "GRANDI" DEL POLIZIOTTESCO
Maurizio Merli
Enrico Maria Salerno
Tomás Milián
Luc Merenda
FRANCO NERO
Pseudonimo di Francesco Sparanero nasce a San Prospero Parmense, il 23 novembre 1941. Attore dalla professionalità eccellente, è stato anche un impagabile protagonista dello spaghetti western e del “poliziottesco” italiano ed ha attraversato il cinema nel più ampio dei modi, dai grandi autori alle pellicole dei B movie italiani, (dalla fantascienza alle commedie, dai thriller mafiosi ai poliziotteschi) ma sempre con estrema competenza ed ottime interpretazioni.
Segnalatosi per l'interpretazione di Abele in La Bibbia (1965) di John Huston, ha raggiunto la notorietà con Un tranquillo posto di campagna (1968) girato in coppia con Vanessa Redgrave, sua compagna per diversi anni e madre di suo figlio Carlo. Il suo debutto avviene nel 1962 con Pelle viva di Giuseppe Fina, accanto a Elsa Martinelli, poi – a volte con il nome di Frank Nero – comincerà a imporsi nelle pellicole di Antonio Margheriti, Florestano Vancini, Pasquale Squitieri, Enzo Girolami Castellari, Sergio Corbucci e Carlo Lizzani. Nel 1965, arriva il salto di qualità: Antonio Pietrangeli lo inserirà in Io la conoscevo bene con Ugo Tognazzi e Stefania Sandrelli. Sul set di Camelot (1967) Franco Nero conosce e si innamora di Vanessa Redgrave. Grazie a quel film non solo Nero riceve la sua prima e unica nomination ai Golden Globe come miglior promessa maschile per il ruolo di Lancillotto, ma instaura con la Redgrave un'unione sentimentale che durerà anni.
I film con la Redgrave sono tantissimi: dal drammatico Un tranquillo posto di campagna (1968) di Elio Petri a Diceria dell'untore (1990), dai film di Tinto Brass: Dropout (1970) e La vacanza (1971) a La giovinezza di Caterina (1991), fino al film diretto dal loro unicogenito L'escluso (2000) e a Mirka (2000) con Gérard Depardieu. È palese che l'unione con la Redgrave porti nella carriera di Nero un influsso benefico, soprattutto a livello lavorativo. Le proposte per nuovi film aumentano vertiginosamente: Gianfranco Mingozzi lo affianca a Charlotte Rampling per Sequestro di persona (1967) e ha persino l'occasione di lavorare accanto all'iracondo Klaus Kinski ne L'uomo, l'orgoglio, la vendetta (1967).
Nel 1968, arriva ad aggiudicarsi un David di Donatello per la sua interpretazione ne Il giorno della civetta con Claudia Cardinale e, l'anno successivo, divide con Yul Brynner e Orson Welles il set de La battaglia della Neretva (1969).
Grazie alle fortunate produzioni internazionali europee riesce ad accaparrarsi il ruolo del pittore amante di Catherine Deneuve nel Tristana (1970) di Luis Buñuel, ma anche quello di Matteotti ne Il delitto Matteotti (1973) con Vittorio De Sica. Così facendo, arricchisce la sua carriera di titoli come: Mussolini ultimo atto (1974) con Rod Steiger e Henry Fonda; Gente di rispetto (1975) con Gora e James Mason; 21 ore a Monaco (1976) con Wiliam Holden; Marcia trionfale (1976) di Marco Bellocchio; Profezia di un delitto (1976) con Stefania Sandrelli e, infine, Forza 10 da Navarone (1978) con Harrison Ford.
Mettendo un po' da parte il cinema si presta per serie tv – anche straniere - come Wagner (1983) con Richard Burton e Laurence Olivier, The Last Days of Pompei (1984) con Ernest Borgnine, Garibaldi il Generale (1987), nel ruolo dell'eroe dei due mondi) e I promessi sposi (1989) nella parte di Fra' Cristoforo, accanto ad Alberto Sordi e Burt Lancaster.
È il 1985, quando recita il ruolo di Falco nella pellicola Il pentito con Max von Sydow (con il quale girerà anche ne L'inchiesta nel 2006) ed è invece il 1988, quando avrà l'occasione di recitare accanto a Elizabeth Taylor e Philippe Noiret ne Il giovane Toscanini. Va meno bene Magdalene (1989) con Nastassja Kinski, ma del resto, con l'aumento della sua età diminuiscono le possibilità di essere protagonista di una pellicola e Nero, pur di lavorare, accetta anche mediocri prodotti televisivi come: i film tv Un altare per la patria (1986), Oggi ho vinto anch'io (1989) e Il magistrato (1989).
Interprete personale e intimo, dalla carriera palesemente variegata, il suo nome ha un luogo immediatamente riconoscibile nell'immaginario collettivo cinematografico di tutti noi. Da perfetto maschio mozzafiato e sfrenato quando ha una pistola in mano a eroe odierno che ha un po' dimenticato di essere stato uno sciupafemmine e si lascia gustare per altri piaceri.
Franco Nero in una scena del film "Il giorno della civetta" (1968) di Damiano Damiani
FILMOGRAFIA POLIZIESCA
(In blue i film da non perdere)
Tecnica di un omicidio (1966) (come Frank Nero) di Franco prosperi
Il giorno della civetta (1968) di Damiano Damiani con Claudia Cardinale, Lee J. Cobb
Sequestro di persona (1968) con Charlotte Rampling
Un detective (1969) di Romolo Guerrieri con Florinda Bolkan, Delia Boccardo
Confessione di un Commissario di Polizia al Procuratore della Repubblica (1971) D. Damiani
Giornata nera per l'ariete (1971)
L'istruttoria è chiusa: dimentichi (1972) di Damiano Damiani con Riccardo Cucciolla
Senza ragione (1973) con Telly Savalas
La polizia incrimina la legge assolve (1973) di Enzo G. Castellari con Delia Boccardo
Secondo molti critici, il vero iniziatore della saga del poliziesco è proprio questo film; per quanto uscito circa un anno dopo La polizia ringrazia è il film di Castellari ad anticipare le tendenze del cinema che verra in seguito di Lenzi e Massi con Merli, Merenda & C. Vero è che alcune tematiche che saranno molto care al poliziesco, come la microcriminalità diffusa e spietata e le ambientazioni strettamente metropolitane, sono toccate più ne La polizia ringrazia, e che in nessuno dei due film emerge ancora la figura del poliziotto disposto a farsi giustizia da solo, che sarà in seguito incarnato prevalentemente da Maurizio Merli e Luc Merenda. Comunque la si veda, La polizia incrimina... è un film fondamentale per la nascita e lo sviluppo del genere poliziesco italiano e, perlomeno dal punto di vista tecnico, probabilmente il migliore di tutta la serie.
I guappi (1974) di Pasquale Squitieri, con Claudia Cardinale, Fabio Testi
Perchè si uccide un magistrato (1974) di Damiano Damiani
Corruzione al palazzo di giustizia (1974) di Marcello Aliprandi
Il cittadino si ribella (1974) di Enzo G. Castellari
Gente di rispetto (1975) di Luigi Zampa con James Mason
Sahara cross (1977) di Tonino Valerii
Il giorno del cobra (1980) di Enzo G. Castellari
Il bandito dagli occhi azzurri (1980)
MAURIZIO MERLI
MAURIZIO MERLI: L'ICONA DEL POLIZIOTTESCO
Nacque a Roma l’8 febbraio 1940; debuttò nel cinema nel 1963, come comparsa ne Il Gattopardo di Luchino Visconti. Dopo altre parti in pellicole minori e nel teatro di rivista con Carlo Dapporto ("I trionfi", 1964), iniziò la carriera nelle produzioni televisive in "I grandi camaleonti" (per la regia di Edmo Fenoglio, 1964), pur continuando la recitazione teatrale (nel 1968 partecipa all'"Orlando furioso" di Luca Ronconi). La grande notorietà tra il pubblico però giunge con la partecipazione come protagonista nello sceneggiato televisivo "Il giovane Garibaldi" di Franco Rossi (1974), in cui interpreta l'Eroe dei due mondi.
Merli divenne negli anni '70 uno degli attori più noti del genere poliziottesco, con film come Roma violenta, Roma a mano armata, Napoli violenta, Il cinico, l'infame, il violento e Da Corleone a Brooklyn. Il suo esordio nel genere avvenne nel 1975, quando Merli ottenne la parte del Commissario Betti in Roma violenta, diretto da Marino Girolami. Fu proprio il regista a caldeggiarne la scrittura per sostituire Richard Harrison, voluto invece dal produttore. Il protagonista doveva apparire iconograficamente simile a Franco Nero, che aveva ottenuto un grande successo con La polizia incrimina, la legge assolve, tanto che Merli si fece crescere appositamente i baffi, che poi diverranno uno dei suoi "marchi di fabbrica". Il film fu un grandissimo successo commerciale, tanto da incassare oltre due miliardi di lire, ed essere il venticinquesimo incasso nella stagione cinematografica in Italia. Alto, biondo, muscoloso e baffuto, Merli interpretava personaggi di duri poliziotti in rivolta contro l'ingiustizia e il lassismo della legge e dei magistrati.
Molti saranno i suoi successi nella seconda metà degli anni settanta, spesso guidato con maestria dai registi Umberto Lenzi e Stelvio Massi. Col termine degli anni Settanta anche il genere poliziottesco entrò in crisi, e per Merli divenne difficile ritagliarsi altri spazi nel mondo del cinema italiano, tanto che il suo tentativo di cimentarsi in un altro genere, con lo spaghetti-western Mannaja di Sergio Martino, si rivelò un fallimento.
L'ultima apparizione in un lungometraggio fu nel 1988, in Tango Blu, diretto da Alberto Bevilacqua. Negli ultimi anni della sua carriera, ormai emarginato da una critica cinematografica ostile, aveva partecipato solo ad alcune trasmissioni televisive d'intrattenimento.
Proprio in questa difficile fase costellata di amarezze, il 10 marzo 1989, a Roma, mentre giocava a tennis con un amico e sotto gli occhi della figlia, fu colto da un infarto: sia pur prontamente soccorso, giunse in ospedale già privo di vita. Morì così, a soli 49 anni, proprio quando sembrava che stesse per concretizzarsi la possibilità di recitare ancora una volta nella parte del commissario in un nuovo film.
FILMOGRAFIA POLIZIESCA
(In blue i film da non perdere)
Roma violenta di Franco Martinelli (Marino Girolami) (1975)
Napoli violenta di Umberto Lenzi (1976)
Paura in città di Giuseppe Rosati (1976)
Roma a mano armata di Umberto di Umberto Lenzi (1976)
Italia a mano armata di Marino Girolami (1976)
Il cinico, l'infame, il violento di Umberto Lenzi (1977)
I gabbiani volano basso di George Warner (1977)
Poliziotto sprint di Stelvio Massi (1977)
Il commissario di ferro di Stelvio Massi (1978)
Poliziotto senza paura di Stelvio Massi (1978)
Sono stato un agente CIA di Romolo Guerrieri (1978)
Sbirro, la tua legge è lenta... la mia no! (Uscito anche come: Il poliziotto ribelle) S. Massi (1979)
Un poliziotto scomodo di Stelvio Massi (1979)
Da Corleone a Brooklyn di Umberto Lenzi (1979)
Buitres Sobre la Ciudad di Gianni Siragusa (1980)
Poliziotto solitudine e rabbia di Stelvio Massi (1980)
ENRICO MARIA SALERNO
Nasce il 18 Settembre 1926 a Milano, Italia.
Dopo una breve ma fruttuosa collaborazione col Piccolo Teatro di Milano, dal 1954 al 1955 (e per altri anni successivi) lavora al Teatro Stabile di Genova, portando in scena con successo opere di Dostoevskij, Pirandello e Giraudoux.
Apprezzato interprete drammatico, Enrico Maria Salerno diventa in breve un grande e noto attore teatrale. Fratello del regista Vittorio Salerno, si sposò due volte: la prima con Fioretta Pierella che gli diede quattro figli, la seconda con l'attrice Laura Andreini con cui visse gli ultimi dodici anni della sua vita. Fuori dal matrimonio ebbe una relazione con l'attrice Valeria Valeri; ebbe da lei una figlia, Chiara Salerno, anch'essa doppiatrice e popolare attrice televisiva. Nel 1960 fonda insieme ad Ivo Garrani e Giancarlo Sbragia la "Nuova Compagnia degli Associati", gruppo impegnato nell'allestimento di spettacoli impegnati e di critica sociale, come Sacco e Vanzetti di Roli e Vincenzoni.
Nel 1967 viene scritturato da Garinei e Giovannini come protagonista della commedia musicale Viola, violino e viola d'amore, ed avrà come compagne di lavoro le gemelle Kessler. (Con una delle quali: Alice Kessler ebbe anche una relazione). Nel novembre del 1979 vuole accanto a sè a teatro Veronica Lario, come protagonista femminile della commedia di Fernand Crommelynck Il magnifico cornuto.
Intanto è attivo anche al cinema, sia come attore: La lunga notte del '43 (1960); Le stagioni del nostro amore (1966); L'estate (1967); Un prete scomodo (1975) che come doppiatore: è sua la voce di Clint Eastwood nella "trilogia del dollaro" di Sergio Leone, ma anche di Enrique Irazoqui nel Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini. Come regista invece colse un grande successo al primo film, Anonimo veneziano (1970), seguito poi da Cari genitori (1972) ed Eutanasia di un amore (1978), tratto dal romanzo di Giorgio Saviane. Nel 1966 recita nel film L'armata Brancaleone accanto a Vittorio Gassman e Catherine Spaak.
Il 1969 è l'anno di Nell'anno del Signore dove compare tra i protagonisti accanto a Nino Manfredi e Claudia Cardinale. É protagonista, nel 1970, del film L'uccello dalle piume di cristallo di Dario Argento. Nel 1972 diretto da Steno - nome d'arte di Stefano Vanzina è il protagonista in "La polizia ringrazia" il film che inaugura il “Polizzottesco” italiano, filone nel quale Enrico Maria Salerno sarà tra i protagonisti più amati dal pubblico interpretando moltissimi film.
Il suo ultimo spettacolo debutta al Teatro Pergolesi, di Jesi, nel gennaio 1993. È lui, nell'interpretazione di Willie Loman, il protagonista del dramma Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller, allestimento di cui Salerno cura anche la regia.
Muore a Roma, il 28 febbraio 1994
FILMOGRAFIA POLIZIESCA
(In blue i film da non perdere)
La polizia ringrazia, regia di Steno (1972) Il Capostipite del "Poliziottesco” italiano
La violenza: Quinto potere, di F. Vancini (1972)
La polizia è al servizio del cittadino?, di Romolo Guerrieri (1973)
La notte dell'ultimo giorno, di Adimaro Sala (1973)
No, il caso è felicemente risolto, di Vittorio Salerno (1973)
La polizia sta a guardare, di Roberto Infascelli (1973)
Bisturi, la mafia bianca, regia di Luigi Zampa (1973)
Un uomo una città, di Romolo Guerrieri (1974)
Hold up: istantanea di una rapina, di German Lorente (1974)
La città gioca d'azzardo, di Sergio Martino (1974)
L'ultimo treno della notte, di Aldo Lado (1975)
A tutte le auto della polizia, di Mario Caiano (1975)
Fango bollente, regia di Vittorio Salerno (1975)
La polizia interviene: ordine di uccidere, di Giuseppe Rosati (1975)
TOMÁS MILIÁN
Tomás Milián, nome d'arte di Tomás Quintín Rodríguez (L'Avana, 3 marzo 1933 - Roma aprile 2017), è un attore, sceneggiatore e cantante cubano naturalizzato statunitense, cittadino italiano dal 1969[1]. Milián rimane noto in Italia soprattutto come protagonista di film polizieschi all'italiana a cavallo tra gli anni settanta e ottanta.
In Italia, con l'inconfondibile voce prestatagli da Ferruccio Amendola, è spesso identificato con il personaggio di Nico Giraldi, un maresciallo (dal 1981 ispettore) di polizia romano dai modi poco garbati, ma efficaci, e di Er Monnezza, un ladruncolo romano. Tomas, figlio di un generale del regime di Gerardo Machado, poi arrestato in seguito al colpo di Stato di Fulgencio Batista, a circa vent'anni lasciò Cuba per gli Stati Uniti ove ottenne la cittadinanza. Qui dapprima s'iscrisse all'Università dell'Accademia Teatrale di Miami. Un anno dopo si trasferì a New York. La responsabile di una piccola scuola di recitazione da lui frequentata restò colpita dal suo talento e lo fece iscrivere al noto Actor's Studio. Da qui i primi lavori teatrali a Broadway e, nel 1957 la sua partecipazione a una serie TV statunitense: Decoy. Alla fine degli anni cinquanta ebbe inizio la sua fortunata carriera italiana: arrivato in Italia, partecipando nel 1959 al Festival di Spoleto ove, senza un soldo in tasca, recitando una pantomima venne individuato e scelto dal regista Bolognini per il personaggio di un film che aveva intenzione di girare. Tra il 1960 ed il 1966 recitò in ruoli impegnati e lavorò con registi del calibro di Bernardo Bertolucci, Michelangelo Antonioni, Mauro Bolognini, Luchino Visconti e Pier Paolo Pasolini.
Nel 1967 fu protagonista di La resa dei conti, spaghetti-western diretto da Sergio Sollima, quindi continuò con questo genere, diventandone uno degli attori simbolo. Indimenticabili i suoi personaggi western di "Cuchillo" (nella trilogia western diretta da Sergio Sollima), e di "Chaco", (nello spaghetti-western iperviolento I quattro dell'apocalisse, diretto da Lucio Fulci).
Il grande successo giunse però negli anni settanta, anche grazie all'eccellente doppiaggio di Ferruccio Amendola, con film polizieschi all'italiana che la critica ufficiale ha sempre giudicato di qualità inferiore ma che sono stati a poco a poco rivalutati, e oggi sono diventati dei cult movie. Famoso il suo sodalizio con il regista Umberto Lenzi, che lo ha diretto in molti polizieschi divenuti cult come Roma a mano armata, Il giustiziere sfida la città (dove - siamo nel 1975 - interpreta un personaggio col nome di Rambo ben sette anni prima dell'omonimo impersonato da Stallone), Milano odia: la polizia non può sparare e La banda del gobbo. Tornò agli impegni drammatici iniziali con La luna (1979) di Bertolucci e Identificazione di una donna (1982) di Antonioni. Il declino del genere poliziesco sembrò coincidere con quello della sua carriera ma, dopo un periodo di scarse apparizioni in pellicole non certo indimenticabili, all'inizio degli anni novanta tornò negli Stati Uniti per partecipare, sia pure per parti minori, a film diretti da noti registi internazionali come Tony Scott, Sydney Pollack, Oliver Stone, Steven Spielberg, Steven Soderbergh, Andy Garcia e in varie produzioni televisive. Vive per sei mesi a Miami Beach in Florida e altrettanti a Roma. In occasione delle esequie del collega Bombolo, Tomas Milìan dette al passaggio del feretro uno schiaffetto alla bara in segno di eterno saluto. Durante una sua intervista per il programma Rai Da Da Da del 2010, ha dichiarato che alla sua morte vorrà essere sepolto sotto la terra di Roma, città che ha regalato all'artista una notorietà inossidabile nonostante i tanti anni di silenzio artistico.
Er Monnezza (Sergio Marazzi) è un personaggio fittizio, creato dallo sceneggiatore Dardano Sacchetti e dal regista Umberto Lenzi, e interpretato dall'attore Tomas Milian, protagonista dei film Il trucido e lo sbirro, diretto da Umberto Lenzi nel 1976, La banda del trucido, diretto da Stelvio Massi nel 1977, eLa banda del gobbo, diretto sempre da Umberto Lenzi nel 1977.
FILMOGRAFIA POLIZIESCA
(In blue i film da non perdere)
La banda Casaroli (1962)
Banditi a Milano (1968)
Un uomo dalla pelle dura (1971)
Il consigliori (1973)
Milano odia: la polizia non può sparare (1974)
Squadra volante (1974)
La polizia accusa: il servizio segreto uccide (1975)
Il giustiziere sfida la città (1975)
Liberi armati pericolosi (1976)
Squadra antifurto (1976)
Il trucido e lo sbirro (1976)
Roma a mano armata (1976)
Squadra antiscippo (1976)
Squadra antitruffa (1977)
Il cinico, l'infame, il violento (1977)
La banda del trucido (1977)
La banda del gobbo (1977)
Squadra antimafia (1978)
Squadra antigangster (1979)
LUC MERENDA
All'anagrafe Luc Charles Olivier Merenda (Parigi, 3 settembre 1942) è un attore ed ex fotomodello francese. Molto attivo negli anni settanta, ha lavorato, per tanti anni, nel cinema italiano, recitando, perlopiù, il ruolo di protagonista in numerosi film poliziotteschi di quel periodo. Luc nasce a Nogent-le-Roi, piccola cittadina nel dipartimento di Eure-et-Loir, vicino Parigi.
Di origini italiane da parte del nonno paterno, trascorre l’infanzia in Marocco, per motivi di lavoro dei suoi genitori. Dopo tredici anni, torna a Parigi, frequentando la scuola superiore e appassionandosi di arti marziali, in particolare di boxe francese tant'è che diviene un esperto di questa disciplina.
A 24 anni, Luc decide di voler sfondare nel mondo dello spettacolo e, con pochi soldi in tasca, emigra a New York in cerca di fortuna, sfidando la contrarietà dei suoi genitori.
La sua vita in questa città risulta molto dura e, nel frattempo, trova lavoro come lavapiatti. Tuttavia non si abbatte e, consapevole di possedere un bell'aspetto ed un fisico scultoreo, chiede ad un amico di scattargli delle foto da inviare in un'agenzia di fotomodelli. La fortuna si mostra dalla sua parte e viene contattato dall'agenzia per fare da testimonial di vari prodotti americani. La sua notorietà in questo campo cresce moltissimo, tanto che il suo nome diventa famoso anche nella natia Francia, decidendo così, nel 1970, di tornare nella sua madrepatria.
Nel 1971, durante una vacanza a Roma, Luc, ormai un fotomodello conosciuto, decide di sfondare anche nel mondo del cinema. Nel 1972 Luc si sposa con Rita Agostini, i quali però divorzieranno dieci anni dopo. Dopo aver fatto vari provini, viene scelto per interpretare il ruolo dell'eroe al servizio della legge e inflessibile con la criminalità.
Dopo aver girato vari fotoromanzi e film minori (come La ragazza fuoristrada di Luigi Scattini), Merenda si fa notare al grande pubblico nel 1973, con il film Milano trema: la polizia vuole giustizia, diretto da Sergio Martino, dove personifica un impavido poliziotto alle prese con la malavita. Il successo della pellicola lo rende popolare in Italia ed assieme ad un'altra icona del genere, Maurizio Merli, diverrà un simbolo del poliziottesco anni settanta.
La sua ascesa continua con altre pellicole come I corpi presentano tracce di violenza carnale (1973), La città gioca d'azzardo (1974), La polizia accusa: il servizio segreto uccide (1975), uno dei primi film che affronta il tema dei servizi segreti deviati e della corruzione politica (basti pensare che uscì in uno dei periodi più cupi della storia italiana, ovvero durante il terrorismo politico.
Merenda non recita solamente il ruolo del buono, ma ricopre anche la parte del corrotto come nel film Il poliziotto è marcio, mettendo in luce alcuni aspetti negativi delle forze dell'ordine italiane. La sua carriera in questo genere prosegue a gonfie vele con La banda del trucido (1977), tornando nella parte del difensore della giustizia e recitando con Tomas Milian, altro emblema di questa espressione cinematografica. Seguono altre recitazioni in film come Napoli si ribella (1977), Il commissario Verrazzano (1978) e Bersaglio altezza uomo (1979), che conclude la carriera di Merenda nel genere poliziottesco.
Con l'arrivo degli anni ottanta, il genere che gli diede popolarità divenne antiquato e Luc dovette diversificare il suo ruolo cinematografico, passando alla commedia con Il ficcanaso (1980), alla sceneggiata con Pover'ammore (1982). Nella seconda parte degli anni ottanta le apparizioni di Merenda si fanno sempre più sporadiche, sovente legate a piccole partecipazioni in altre pellicole comiche come Superfantozzi (1986) e Missione eroica - I pompieri 2 (1987).Dopo l'apparizione nel serial L'edera (1992), Luc abbandona il mondo del cinema. Tornando a Parigi, apre un negozio di mobili d’antiquariato cinesi e giapponesi al Marché Biron, assieme alla sua collega Annie Minet. Dopo molti anni di lontananza dai riflettori, nel 2007 Merenda rifà capolino al cinema per recitare la parte di un detective nel film horror Hostel: Part II, accanto ad altre icone del cinema italiano anni settanta come Edwige Fenech e Ruggero Deodato. Attualmente vive a Saint-Ouen (Seine-Saint-Denis), continuando il suo mestiere di antiquario.
FILMOGRAFIA POLIZIESCA
(In blue i film da non perdere)
Milano trema: la polizia vuole giustizia (1973)
I corpi presentano tracce di violenza carnale (1973)
Il poliziotto è marcio (1974)
L'uomo senza memoria (1974)
La città gioca d'azzardo (1975)
La polizia accusa: il servizio segreto uccide (1975)
La città sconvolta: caccia spietata ai rapitori (1975)
Il conto è chiuso (1976)
Gli amici di Nick Hezard (1976)
Italia: ultimo atto? (1977)
Napoli si ribella (1977)
La banda del trucido (1977)
Il commissario Verrazzano (1978)
Bersaglio altezza uomo (1979)
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