Anno 1966

1966

Svegliati e uccidi (Lutring)                                                       1966
Regia: Carlo Lizzani
Musica: Ennio Morricone
Cast: Gian Maria Volonté, Robert Hoffman, Lisa Gastoni, Marco Mariani



Trama:

Luciano Lutring, figlio di un lattaio della periferia milanese, per far colpo su di una ragazza che ha accettato di accompagnarlo, si appropria di un'automobile. In seguito, a San Remo, per amore di Candida che si è unita a lui, il giovane ruba in una gioielleria. Ormai è entrato nel giro della "mala" ed i suoi colpi, maldestri, monotoni, solitari, si ripetono un poco per abitudine, un poco per necessità, un poco per esibizione. Sposata Candida in Svizzera, diviene l'antagonista di Franco, il delinquente che la sfruttava. I suoi colpi, inoltre, mentre lo mettono in contatto con i "professionisti" del crimine, attirano su di lui gli interessi di molteplici polizie e quelli dei giornalisti di cronaca nera. Luciano cade, in questo modo, in una rete dalla quale non riesce a districarsi neppure con gli sforzi della moglie che lo ama ed è terrorizzata. Mentre i giornali tendono a gonfiare il fenomeno "Lutring", la polizia milanese lo tiene d'occhio e lo lascia fuggire volutamente. Ma la divergenza di metodi tra la polizia milanese e quella parigina portano Lutring, mentre è a Parigi, ad abboccare ad un tranello, dopo un drammatico incontro con Candida. Terrorizzato, per la prima volta il bandito usa le armi ed uccide, prima di cadere nelle mani degli inseguitori.
Lisa Gastoni
 Come Luciano Lutring, ladro d'auto e spaccatore di vetrine, divenne un bandito famoso nell'Italia degli anni '60 (ma ricercato anche dalla polizia francese) con la rapina a una gioielleria di via Montenapoleone a Milano. Caso raro di instant movie riuscito. Carlo Lizzani e il suo sceneggiatore Ugo Pirro ne fanno un ritratto di taglio semigiornalistico – secco, veloce, in sapiente equilibrio tra azione e disegno incisivo dei personaggi – che ridimensiona un dilettante del crimine, un balordo invasato che entra in un mondo di delinquenti e poliziotti più professionisti di lui. “E il film smonta a tal punto il personaggio che rischia di renderlo sbiadito” (Tullio Kezich). Tra gli interpreti – il tedesco R. Hoffman che è un Lutring attendibile, G.M. Volonté che cesella un ambiguo poliziotto e Lisa Gastoni, una Candida Lutring scavata in profondità. Nastro d'Argento 1967: Lisa Gastoni (Miglior attrice)
Lisa Gastoni
Lisa Gastoni
(Elisabetta Gastone), nata ad Alassio, il 28 luglio1935, figlia di un italiano e di un'irlandese, debutta nel cinema inglese in ruoli secondari di bellezza esotica. Cinecittà la scopre verso la fine degli anni ‘50 alla ricerca di donne dal portamento nordico: lei, italiana e inglese di adozione, sembra incarnare bene il tipo della "straniera". I personaggi che le vengono affidati sono quelli dei film avventurosi, di melodrammi ottocenteschi e di commedie comiche. Spetta al regista Carlo Lizzani il merito di avere creduto nelle sue qualità di interprete. L’interpretazione di Lisa Gastoni in “Svegliati e uccidi" viene premiata con il Nastro d'Argento 1967 (Migliore attrice protagonista).
Sempre con Lizzani gira “Mussolini: ultimo atto". Il film maggiormente legato all'immagine di Lisa Gastoni è però indiscutibilmente il cult movie “Grazie zia” (1968) di Salvatore Samperi con il quale vincerà la Targa d'oro al Premio David di Donatello 1968.

Le notti della violenza                                                               1966
Regia: Roberto Mauri
Musica: Aldo Piga
Cast: Alberto Lupo, Marilù Tolo, Lisa Gastoni,

Hélène Chanel, Cristina Gaioni
Trama:
L'uccisione di una mondana, Carla Pratesi, ed altri tentati omicidi mettono contemporaneamente alla ricerca dell'assassino la polizia e la sorella defunta, la quale si prefigge lo scopo di dimostrare la falsità dei sospetti sollevati sull'onorabilità di Carla. Mentre le indagini, accuratamente svolte da un commissario di polizia, permettono di scoprire un illecito traffico di stupefacenti connesso con un'organizzazione di ragazze squillo, a nulla approdano per quanto riguarda l'identità del sadico assassino, la cui figura si identifica, di volta in volta, con quella di noti attori ciascuno dei quali è in possesso di inappugnabili alibi. L'unica via che rimane da seguire è quella di tendere una trappola nella pineta dove continuano le aggressioni di giovani donne. Colà convengono una notte sia le forze della polizia che la sorella di Carla Pratesi. Attirato dalla ragazza e per sfuggire all'accerchiamento, il sadico si rivela e nella battuta che segue viene ucciso dalla polizia. Si trattava di un povero demente che, con il volo completamente sfigurato a causo dello scoppio atomico di Hiroshima, era solito aggredire le ragazze dopo essersi coperto il volto con maschere da lui stesso fabbricate.

Marilù Tolo
Il terzo occhio                                                       Thriller / Horror  1966
Regia: Mino Guerrini
Musica: Francesco De Masi (Frank De Masi) 
Cast: Franco Nero,  Marina Morgan (pseudonimo di Marina Meucci)
Marina Morgan

Trama: 
Mino vive con la madre nel castello avito. E' loro ospite Daniela, la fidanzata del nobile giovane, contro la quale però si appuntano gli strali della gelosa madre e di Marta, la governante, nascostamente innamorata del ragazzo. Tale situazione induce Daniela ad allontanarsi finendo però con la macchina in un lago, avendole Marta sabotato i freni. Mentre Mino, che ha seguito Daniela, ne sta trasportando il corpo alla villa, sua madre bisticcia aspramente con Marta che la uccide.
Sconvolto, Mino s'allontana, tornando al castello insieme ad una donna di facili costumi che uccide con violenza non appena questa si mostra sconvolta a causa dello strano contegno del cliente. Marta, scoperto il delitto, offre il suo aiuto, convinta di ottenere finalmente in questo modo l'affetto del giovane. Ma la situazione viene turbata nuovamente dall'arrivo di Laura, sorella di Daniela, e a lei stranamente somigliante. Delle nuove reazioni di Mino fa le spese prima Marta che viene da lui aggredita, poi Laura che viene trascinata verso la spiaggia. Ma, per fortuna, una delle due donne riesce ad attirare l'attenzione della polizia che interviene appena in tempo per raccogliere le dichiarazioni di Marta morente e per salvare la vita di Laura.

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