Anno 1979

Da Corleone a Brooklyn                                                      1979
Regia: Umberto Lenzi
Musica: Franco Micalizzi
Cast: Maurizio Merli, Mario Merola, Laura Belli, Van Johnson, Venantino Venantini,
Biagio Pelligra, Sonia Viviani, Salvatore Billa
Trama:
Il commissario romano Giorgio Berni, in occasione dell'assassinio di Salvatore Santoro a Roma, viene inviato a Palermo per collaborare con il commissario locale dr. Danova poiché si hanno buone ragioni per sospettare che si tratti di un delitto mafioso. Nel medesimo tempo, a New York gli uomini del tenente Sturges fermano un sedicente Vito Ferrando, sospetto di relazioni con i trafficanti di droga e, comunque, reo di soggiorno clandestino nonché sotto falso nome. La segnalazione americana, pervenuta a Palermo, mentre indica che il Ferrando è in realtà il boss mafioso Michele Barresi, d'altra parte lo mette in condizione di avere un alibi per il delitto di Roma che, tra l'atro, viene seguito dall'uccisione di persone legate al Barresi stesso: Liana Scalia, sua attuale donna, e Francesco Santoro. Tra gli assassini del Santoro c'è Salvatore Scalia, già uomo del Barresi e fratello di Liana, caduto nelle mani della polizia durante il conflitto a fuoco seguito all'ultimo delitto. Giorgio Berni, ottenuto il permesso dai superiori, si assume la difficile impresa di trasferire il prigioniero in America e di indurlo a testimoniare contro il Barresi. Il viaggio si presenta pieno di insidie per l'onnipresenza di mafiosi che tentano di eliminare il pericoloso testimone. Il Berni cerca rifugio presso la moglie Paola e, giunto a New York, non riesce a impedire la morte dello Scalia che, però, tiene in tasca una testimonianza scritta sufficiente a far incriminare il Barresi.

I contrabbandieri di S. Lucia                                              1979
Regia: Alfonso Brescia
Musica: Eduardo Alfieri
Cast: Gianni Garko, Antonio Sabàto, Mario Merola, Edmund Purdom,
Nunzio Gallo, Rick Battaglia, Marco Girondino
Trama:
In seguito al colpo di Stato in Iran, un grande quantitativo di droga viene acquistato dai capi delle famiglie mafiose di New York che, per l'occasione, hanno fatto alleanza. Il capo dell'FBI, accettando la tesi del capitano Radovic Ivano, lo invia a Napoli dove il carico, partito da Istanbul, con ogni probabilità dovrebbe fermarsi per subire una elaborazione e un camuffamento. Il Radovic, convinto che i contrabbandieri napoletani non siano dei delinquenti, ma soltanto dei poveracci che dal commercio delle sigarette ricavano il necessario per sopravvivere, ottiene l'alleanza di Don Francesco Autiero. Questi, con non poca ingenuità, presenta il poliziotto ad un altro boss, Don Michele Vizzini, che, viceversa, è proprio l'intermediario del traffico di droga tra l'Oriente e l'Occidente. Gli uomini di Don Francesco vengono aggrediti e uccisi in mare aperto. Con un confetto, prelevato nell'industria del Vizzini, lo stesso Don Francesco rischia di avvelenare la piccola Stellettella, figlia del suo devoto aiutante Gargiulo Salvatore. L'incidente fa capire tanto al guappo quanto al poliziotto che la droga è ormai in viaggio per l'America e vi si recano. Nel corso della fastosa festa matrimoniale della figlia di un boss mafioso, Don Francesco uccide il Vizzini e rimane gravemente ferito. Il Radovic e l'FBI accorrono in tempo per raccogliere i cadaveri, arrestare i mafiosi e fermare la droga.
Critica:
L'accoppiata Brescia regista - Merola protagonista funziona ancora con questo film che si allarga dalla sceneggiata napoletana all'Iran, New York, Istanbul, perdendo in folclore e arricchendosi in azione.
 
Il giocattolo                                                                           1979
Regia: Giuliano Montaldo
Musica: Ennio Morricone
Cast: Nino Manfredi, Arnoldo Foà, Pamela Villoresi, Olga Karlatos, Marlene Jobert,
Franco Bizzoccoli, Mario Brega, Luciano Catenacci
Trama:
Il ragionier Vittorio Barletta vive a Milano con la moglie Ada. Amico sin dall'infanzia dell'industriale Griffo Nicola, Vittorio lo serve come portavalori e come copertura di "fondi neri". Ferito nel corso di una rapina ad un supermercato, il Barletta viene sostituito da un piu' agguerrito ex maresciallo di polizia per i compiti di portavalori del Griffo. Nel frattempo, avendo fatta conoscenza e amicizia con l'agente Sauro Civerra, Vittorio ne eredita la passione per il tiro alla pistola e ne diviene tanto esperto da vincere delle gare di tiro. Derubato dell'arma appena acquistata, il ragionere riceve una pistola in regalo da Sauro quando i Barletta lo invitano a pranzo. Recatosi con l'amico poliziotto presso una pizzeria, questi riconosce un pregiudicato che reagisce uccidendolo; ma anche Vittorio, dopo alcuni attimi di perplessità, spara e uccide il bandito. La TV e la stampa si occupano dell'eroe; ma il chiasso non dura a lungo e non frutta denaro. Ada è gravemente ammalata; Vittorio viene preso in giro da Nicola, dalla moglie dello stesso Laura e dalla scapestrata figlia dei Griffo, Patrizia. Intanto si moltiplicano le minacce della mala, comunicate per telefono o tramite lettere anonime. Abbandonato da Nicola, che lo licenzia dopo avergli fatta firmare la cessione di una società-paravento, il ragioniere si rinchiude in casa con la sempre piu' debole Ada. Quando non ne puo' piu', decide di umiliare i Griffo; ma la moglie, decisa a fermarlo, gli spara e lo colpisce mortalmente.
Critica:
Giuliano Montaldo ha diretto l'opera con grande impegno, ben coadiuvato da attori di primo piano e da un Nino Manfredi intenso e terribilmente tragico. 

Napoli... la camorra sfida, la città risponde                       1979
Regia: Alfonso Brescia
Musica: Eduardo Alfieri
Cast: Antonio Sabàto, Mario Merola, Walter Ricciardi, Rick Battaglia, Enrico Cesaretti
Trama:
A Napoli l'organizzazione mafiosa di Rampone, per mezzo di un drappello di bravacci capeggiati da Vito, impone onerose protezioni a piccoli industriali e a commercianti. Don Francesco Gargiulo, proprietario di un arsenale, tenta di opporsi ma viene piegato da Vito il quale cattura suo figlio Marco ne violenta la fidanzata Maria. Marco, a sua volta voglioso di vendetta, con fotografie prese mentre i mafiosi compiono le loro imprese, permette al commissario De Stefani di catturare i delinquenti e di costringere le vittime a firmare la denuncia. Rampone, però, assolda il disumano killer Franäois e, attaccando nuovamente tutti i negozianti, li induce a ritirare le deposizioni. De Stefani si trova a dover rimettere in libertà tutti i mafiosi per mancanza di prove. Questa volta il Gargiulo si decide ad agire e, armati tutti coloro che con lui hanno sofferto ingiustizie, raggiunge tutti i mafiosi mentre stanno festeggiando la liberazione di Vito e dei compagni. La strage viene compiuta all'interno di catacombe-cimitero.
Critica:
Privo di idee, questo film di azione banditesca manca anche di quegli spunti che nelle puntate precendenti del duo Merola/Brescia, conferivano una certa nobiltà alla “sceneggiata napoletana”: il folklore partenopeo e il forte senso di umanità. In questa storia infatti, il fatto che don Francesco Gargiulo si decida a impugnare le armi vendicatrici dopo le violenze subite dal figlio e dalla futura nuora è puramente casuale. Anche la tipica figura dello “scugnizzo” ribelle e simpatico è qui del tutto assente. In effetti, la ben poco credibile trama è soltanto una scusa per trasformare la 'vendetta del padre' in una baraonda di gratuita violenza che fa diventare Napoli una sorta di Hong Kong dei vecchi kung-fu.
Segnalazioni Cinematografiche, 1980

Sbirro, la tua legge è lenta... la mia... no!                           1979
Regia: Stelvio Massi
Musica: Stelvio Cipriani
Cast: Maurizio Merli, Mario Merola, Massimo Dapporto, Francisco Rabal,
Carmen Scarpitta, Nando Marineo, Anna Canzi
Trama:
Il commissario Paolo Ferro, esperto nella lotta contro la mafia, va in missione speciale a Milano, dove c'è stata una serie di omicidi, vittime finanzieri e avvocati, che sembra attribuibile a quella organizzazione criminale. Ferro, però, non è di questo parere, e che abbia ragione glielo conferma un vecchio mafioso, don Alfonso che ha per il commissario rispetto e amicizia. Infatti, ad armare la mano dei misteriosi killer - tra i quali Ferro scoprirà con dolore esserci un suo giovane nipote - è un'organizzazione di assassini su commissione. Convinto di poterla smascherare commissionando l'uccisione di se stesso, Ferro pagherebbe cara la sua temerarietà, se a salvarlo non intervenisse un uomo di don Alfonso. Finalmente, riesce a scoprire che il capo dell'organizzazione è un ex camorrista, Raffaele Acampora, insospettabile proprietario di una catena di ristoranti. Non ha però, le prove per incolparlo, per cui sarà don Alfonso a fare giustizia per lui.
Critica:
Cervellotico e inverosimile, è un dramma criminale che possiede un suo rozzo vigore e propone una galleria di personaggi coloriti con efficacia. Schematica, ma non priva di interesse, la contrapposizione tra due tipi, il vecchio e il nuovo, di criminalità organizzata.
 
Gardenia il giustiziere della mala                                       1979
Regia: Domenico Paolella
Musica: Franco Califano
Cast: Martin Balsam, Franco Califano,
Eleonora Vallone, Robert Webber, María Baxa, Franco Diogene, Fabrizio Jovine
Trama:
Formatosi nella strada ed affermatosi, in seguito, negli ambienti romani delle case da gioco, dei club privati e della finanza più disinvolta, Gardenia (così chiamato per la sua abitudine di portare una gardenia all'occhiello per regalarla ad una ragazza oppure per lasciarla come firma di una sua impresa) è titolare del "Mayfair", un restaurant-night molto frequentato da membri della Roma-bene. Salluzzo, un boss della mala, con il consenso di Caruso, altro importante boss, decide di inondare la capitale di droga e stringe intorno a sé i briganti consenzienti, mentre elimina spietatamente quelli che si dimostrano contrari. Conoscendo la posizione privilegiata di Gardenia, Salluzzo e Caruso cercano di averlo dalla propria. Ma Gardenia, pur essendo un "duro", possiede un suo codice di onore e non accetta di spacciare droga. I "mafiosi" passano allora dalle blandizie alle minacce e giungono sino a fare saltare il ristorante dell'indipendente giovanotto. Gardenia, addolorato anche per l'abbandono della sua ragazza, Regina, inizia una guerra che, dopo colpi duri e feroci ripicche, finisce con uno scontro mortale diretto tra Salluzzo e il vincitore Gardenia: Caruso si affretta a porgergli la mano e a dichiarare la pace.

Il mammasantissima                                                            1979
Regia: Alfonso Brescia
Musica: Eduardo Alfieri
Cast: Mario Merola, Malisa Longo, Nunzio Gallo, Biagio Pelligra, Letizia D'adderio,
Ciro Giorgio, Walter Ricciardi, Fabiola Toledo
Trama:
Uomo di buon cuore, padre e marito affettuoso, il contrabbandiere napoletano don Vincenzo Tramontano gode del potere e del prestigio tipici dei "mammasantissima". Per aver scoraggiato un suo concorrente siciliano, l'"avvocato", capo di un'altra organizzazione di contrabbandieri, e per avere umiliato in un pubblico l'esoso proprietario di un banco di pegni, don Salvatore Bufalo, don Vincenzo si fa due nemici decisi a vendicarsi in ogni modo di lui. Fallito un loro tentativo di soffiare al "mammasantissima", in un momento di grave crisi del contrabbando, un'importante partita di sigarette, l'"avvocato" e don Salvatore imbastiscono allora una trappola per avere il pretesto di uccidere legalmente don Vincenzo. Don Salvatore, cioè, violenta la giovane figlia di Tramontano, e ne provoca la morte. Come previsto, don Vincenzo li affronta entrambi, durante un festino, ma soltanto dopo essersi liberato abilmente, travestito da Pulcinella, dei loro "gorilla": e così cadono tutti e due sotto i suoi colpi. Compiuta la sua vendetta, don Vincenzo si fa arrestare senza opporre resistenza.

Bersaglio altezza uomo                                                        1979
Regia: Guido Zurli
Musica: Stelvio Cipriani
Cast: Luc Merenda, Pamela Villoresi, Paola Senatore, Tancu Kennedy, Joe Pidgeon,
Gabriella Giorgelli, Kadir Inanir
Trama:
L'ispettore Keaton dell'Interpol, in missione a Istanbul, riesce con alcuni colpi azzeccati a sconvolgere gli affari di un insospettabile boss della droga e dei suoi complici. Per liberarsi di lui essi costringono allora, dapprima uccidendogli la madre e, poi, sequestrando e violentando sua moglie, il campione di tiro al piattello Gengis a sparare su Keaton. D'accordo con Keaton, Gengis finge di fare quello che i gangster vogliono da lui. Insieme all'ispettore, poi, collabora alla definitiva sconfitta della banda, che viene arrestata.

Un uomo in ginocchio                                                          1979
Regia: Damiano Damiani
Musica: Franco Mannino
Cast: Giuliano Gemma, Michele Placido,  Eleonora Giorgi, Tano Cimarosa, Ettore Manni,
Andrea Aureli, Luciano Catenacci, Fabrizio Forte
Trama:
Nino Peralta, marito di Lucia e padre di Paolo e Serena, è gestore di un chiosco-bar nei pressi della Cattedrale di Palermo. Un giorno, messo sull'avviso dal suo socio, Sebastiano Colicchia, si accorge d'essere pedinato da un certo Platamone, probabile sicario a pagamento. Prima ancora che riesca ad affrontarlo direttamente, Nino viene a sapere di essere nella lista di persone da eliminare di una cosca mafiosa e si rende conto che la catena di uccisioni sta procedendo inarrestabile. Peralta cerca invano chi lo possa aiutare a scagionarsi poiché, a quanto sembra, la sua condanna a morte è stata decisa per il fatto che una tazzina del Bar Splendor era stata rinvenuta nel nascondiglio-prigione della moglie di un grosso mafioso e l'indizio lo legherebbe alla cosca nemica. Nino, messosi in contatto con Platamone, si trova costretto a vendere il chiosco. Ma, dopo l'uccisione di Colicchia, lo stesso mandante di Platamone, Don Vincenzo Fabbricante, si presenta a Nino e cerca di legarlo al proprio carro. Il giovanotto, disperato e deciso a stare alla larga dalla mafia, uccide don Vincenzo e cerca di convincere Platamone a inalberare con lui la bandiera della indipendenza.
Critica:
In “Un uomo in ginocchio”, i due personaggi che Damiani isola, non sono due 'uomini' nell'accezione mafiosa e nemmeno 'mezz'uomini' o 'Uminicchi', ma un 'pigliainculo' e un 'quaquaraquà'. Lo scontro finale, quindi, avviene non fra due 'uomini', ma fra due 'schiavi', due 'quaquaraquà', per l'appunto, di cui uno s'è già ribellato alla sua condizione, uccidendo il 'pezzo da novanta'. L'altro non avrà la forza di seguirlo sulla stessa strada e soccomberà. Film completamente metaforico, “Un uomo in ginocchio” ci sembra uno dei migliori del regista e s'avvale di una robusta interpretazione di Giuliano Gemma nel ruolo di Rino e, soprattutto di Michele Placido, in quello di Platamone."
Callisto Cosulich, 'Paese Sera'

Napoli: storia d'amore e di vendetta                                  1979
Regia: Mario Bianchi
Musica: Tony Iglio
Cast: Paola Pitagora, Maria Fiore, Nunzio Gallo, Patrizio Oliva, Richard Harrison
Trama:
Tony Ferrante (Mario Da Vinci), emigrato a New York da oltre dieci anni dove svolge l'attività di cantante, ritorna velocemente a Napoli con il suo impresario Frank per scoprire l'assassino del fratello, ucciso per una rapina da alcuni balordi travestiti da femminielli .
A Napoli Tony ritrova l'amata Lucia, che per una differenza di classe sociale, tempo prima, fu costretto a lasciare. Lucia confida a Tony che, al momento della sua partenza da New York, era in attesa di un bambino che non ha mai visto, perché i suoi genitori, per insabbiare lo scandalo, abbandonano il neonato ad uno zingaro. Da questo momento Tony e Lucia, che decidono di coronare con il matrimonio la sofferta storia d'amore, diventano dei veri e proprio detective, per risolvere il giallo della rapina, nonché del proprio bambino. Scontato il finale del film, con il ritrovamento del proprio figlioletto e con la morte dell'assassino del fratello di Tony.
 
Piedone d'Egitto                                                                   1979
Regia: Steno (Stefano Vanzina)
Musica: Guido e Maurizio De Angelis
Cast: Bud Spencer, Enzo Cannavale, Baldwin Dakile, Angelo Infanti, Cinzia Monreale,
Karl-otto Alberty, Robert Loggia, Leopoldo Trieste
Trama:
Il prof. Cerullo, uno stravagante scienziato, ha denominato "tropelio" un specie di coleottero che lui ha scoperto essere presente ovunque esiste nel sottosuolo del "petrolio" (il nome convenzionale, infatti, è un anagramma). Naturalmente il mondo intero ha sete dell'oro nero e il Cerullo viene rapito. Da Napoli, ove è avvenuta la scomparsa, a causa dei pochi indizi raccolti partono per il Cairo il commissario Rizzo, detto "Piedone" e il suo fedele collaboratore, il maresciallo Caputo; i due, tuttavia, vengono seguiti anche dal piccolo Bodo, un negretto adottato da Piedone nel corso di precedenti missioni africane. Appena giunti nella capitale egiziana, i poliziotti napoletani devono prendere atto della diffidenza di Assan, capo di una tribù che vive nel deserto, e della aggressiva gelosia di altri europei, come Jack Connor, detto "Lo Svedese". Dalla loro parte, invece, si schiera l'industriale Edward Barnes la cui nipote Connie viene rapita. Neutralizzate avventurosamente tutte le aggressioni, fatta amicizia con Assan, al momento della battaglia decisiva Cerullo e Caputo possono contare sull'arrivo del tenente Kebir, fidanzato di Connie e comandante di un reparto di guardie egiziane alle quali vengono affidati i briganti.

Squadra antigangster                                                           1979
Regia: Bruno Corbucci
Musica: I Goblin
Cast: Tomas Milian, Enzo Cannavale, Gianni Musy, Margherita Fumero
Trama:
Il commissario Nico Giraldi parte alla volta degli Stati Uniti per andare a trovare l'amico Salvatore Esposito che non se la passa tanto bene. Infatti, non solo ha aperto un ristorante nel quartiere di Little Italy senza la necessaria licenza, ma si è anche indebitato con una banda di spietati usurai. Quello che Salvatore non sa è che l'amico commissario è un agente dell'interpol mandato dall'Italia proprio per trovare gli strozzini e sbatterli dentro una volta per tutte.
Critica:
Nico Giraldi è un personaggio fittizio, creato dallo sceneggiatore Mario Amendola e del regista Bruno Corbucci e interpretato da Tomas Milian in undici film tra il 1976 e il 1984, tutti diretti da Bruno Corbucci.
01- Squadra antifurto (1976) di Bruno Corbucci
02- Squadra antiscippo (1976) di Bruno Corbucci
03- Squadra antitruffa (1977) di Bruno Corbucci
04- Squadra antimafia (1978) di Bruno Corbucci
05- Squadra antigangsters (1979) di Bruno Corbucci
06- Assassinio sul Tevere (1979) di Bruno Corbucci
07- Delitto a Porta Romana (1980) di Bruno Corbucci
08- Delitto al ristorante cinese (1981) di B. Corbucci
09- Delitto sull'autostrada (1982) di B. Corbucci
10- Delitto al Blue Gay (1984) di Bruno Corbucci
11- Delitto in formula Uno (1984) di B. Corbucci

I figli non si toccano                                                             1979
Regia: Nello Rossati
Musica: G. Ployer
Cast: Guido Cerniglia, Clarita Gatto, Pino Mauro, Anna Melita, Luca Priore,
Claudio Delfino, Enzo Fabbri, Dario Ghirardi, Franco Marino
Trama:
Don Raffaele Sapienza, indiscusso capo della guapperia partenopea è preoccupato perché degli sconosciuti hanno ucciso i due figli di Vincenzo che imprudentemente hanno accettato di acquistare in proprio della merce di contrabbando. I medesimi sconosciuti criminali rapiscono, a scopo di ricatto, il piccolo Alfonsino, figlio dell'ing. Mimì Fiorito e di Maria, la donna che lo ha sposato abbandonando Raffaele quando non era ancora un boss ed era incappato in un periodo di prigione. Quando i briganti, ottenuta una grossa somma, non stanno ai patti ed esigono altrettanto, la disperata Maria ricorre a Don Raffaele. Questi, mettendo in disparte ogni risentimento e non badando neppure alle malignità che vengono diffuse dalla gelosa Gloria (sua accompagnatrice del momento), mette in movimento tutta la Napoli del contrabbando e dei mezzucci.
Viene diffuso un identikit del "Francese", presunto capo della banda straniera; dagli stessi contrabbandieri, che si autotassano, viene raccolta la nuova somma per il riscatto di Alfonsino; tutti i telefoni vengono messi sotto controllo da mendicanti e rivenduglioli; individuato il Francese, viene pedinato dall'intera "guaglioneria". Don Raffaele e i suoi possono così individuare la nave ove il piccolo è sequestrato e, sgominata la banda criminale, lo possono salvare. Mimì Fiorito è costretto a riconoscere la nobiltà del rivale e l'infondatezza delle accuse allo stesso e alla moglie Maria.
 
I guappi non si toccano                                                        1979
Regia: Mario Bianchi
Musica: Tullio De Piscopo
Cast: Gabriele Tinti, Paola Senatore, Marisa Laurito, Richard Harrison,
Enzo D'ausilio, Gianni Diana, Enrico Maisto, Giacomo Maisto
Trama:
Nel corso di alcuni lavori in una cava di pozzolana viene alla luce il corpo senza vita dell'ing. Italo Montano. I tre magistrati che indagano, sicuri che si tratti di un losco affare tra le bande del locale Jacomino e del marsigliese Maurice, autorizzano il questore Ferrari ad avvalersi delle indagini di Tony Lobianco, un italoamericano, già agente dell'F.B.I., nella Napoli delle sue origini. Con notevole audacia, Tony si inserisce nella banda di Maurice e suggerisce una rapina a furgone postale; nello stesso tempo svela i particolari del colpo stesso a Jacomino. Secondo le previsioni, l'azione criminale diviene l'occasione per una strage dalla quale emergono solamente il Lobianco e Maurice. Tony, però, accortosi che nella mortale zuffa ad agire c'erano anche dei "non invitati", nasconde in una cappella di cimitero il ferito Maurice e, avvalendosi della cooperazione della sua figlia Paulette, entra in possesso di documenti che denunciano le malefatte dei magistrati inquirenti. Quando presenta al questore i documenti stessi, viene raggiunto dai colpi di ignoti che lo uccidono insieme alla ragazza.
 
Assassinio sul Tevere                                                            1979
Regia: Bruno Corbucci
Musica: Carlo Rustichelli
Cast: Tomas Milian, Massimo Vanni, Roberta Manfredi, Alberto Farnese, Andrea Aureli
Trama:
La "Famiglia Tiberina" è una sorta di illustre associazione a delinquere poiché, composta da persone di buona posizione (ad eccezione di un popolano), è invischiata in uno strano giro di cambiali scadute, di speculazioni edilizie, di traffico della droga, eccetera. Una sera, mentre sono in riunione su di un baraccone tiberino, le luci del quartiere si spengono e, quando la luce torna, il signor Manfredo Ruffini, uno dei suoi, appare morto con un pugnale conficcato nella schiena. Il padrone del baraccone, nonché unico spiantato della combriccola, Pinna, viene arrestato per il fatto che qualcuno è prontissimo a dichiarare di averlo sentito litigare con la vittima. L'ottuso Procuratore della Repubblica, Luciano Canuti, non si pone dubbi e, quando scopre che l'anticonformista maresciallo Nico Giraldi prosegue nelle indagini, lo fa esautorare: in verità il poliziotto-barbone ha diverse ragioni per continuare: in primo luogo diffida delle soluzioni troppo facili; poi, sbocciato nel proletariato e figlio di un ladroncello, è istintivamente contro i potenti; inoltre, amico del Pinna da lungo tempo, ora si trova alle costole la di lui figlia Angela che si considera sua fidanzata e non intende mollarlo, cosa che in definitiva il solitario maresciallo gradisce. Così, rischiando la pelle o la galera, costringendo qualcuno alla "soffiata", infilandosi là dove il regolamento non gli permetterebbe d'andare, Nico scopre che Eleonora Ruffini, amante della guardia del corpo del marito, ha personalmente piantato il pugnale nella schiena del coniuge.
Sesto film dell’ispettore Nico Giraldi (Tomas Milian).

Giallo a Venezia                                                                    1979

Regia: Mario Landi
Musica: Franco villa
Cast: Jeff Blynn, Gianni Dei, Leonora Fani, Mariangela Giordano, Eolo Capritti,
Vassili Karamesinis, Michele Renzullo
Trama:
L'architetto Fabio e la moglie Flavia vengono trovati morti alla Giudecca e il commissario veneziano De Pol si trova costretto a ricostruire il delitto partendo da due soli dati: l'uomo faceva uso di cocaina ed era stato ucciso a forbiciate; la donna era morta annegata e poi trasportata a terra. Da un'amica di Flavia, Marzia, il commissario viene a conoscere le manie di Fabio e la serie di depravazioni a cui l'aveva costretta. Ma, prima che da questa strada venga a galla tutta la verità, Marzia, una prostituta, e il disegnatore Bruno vengono uccisi. Colpevole dei nuovi tre delitti e uno studente venticinquenne, geloso di Marzia, che viene indotto a confessare. Ma il mistero iniziale rimane. De Pol allora torna da un vecchio paralitico che sta alla Giudecca e che per primo ha dato l'allarme. Dal racconto del teste, abituato a guardare dalla finestra con il cannocchiale, il poliziotto viene a sapere che Flavia, costretta a prostituirsi a due operai, ha ucciso il marito e si è buttata nel mare da dove, ormai affogata, è stata tratta a riva dal disperato Bruno, già suo innamorato e al corrente del drammatico rapporto tra Flavia e Fabio. è buttata nel mare da dove, ormai affogata, è stata tratta a riva dal disperato Bruno, già suo innamorato e al corrente del drammatico rapporto tra Flavia e Fabio.

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