Anno 1967

1967

Omicidio per appuntamento                                                 1967      Regia: Mino Guerrini
Musica: Ivan Vandor
Cast: Giorgio Ardisson, Günther Stoll, Ella Karin, Mario Brega

 Trama:
Irving Dreiser, un detective americano in vacanza in Italia, ha un appuntamento con un vecchio compagno di università, Dwight Dempsey. Giunto a Roma, mentre tenta di rintracciarlo in base alle poche notizie in suo possesso, viene minacciato più volte e finisce per mettersi nei pasticci con la stessa polizia italiana quando, per difendersi, è costretto ad usare la pistola ed a lasciare qualche cadavere dietro le sue spalle. Fra l'altro, ha il compito, da parte di un padre danaroso, di prendersi cura della figlia, una ragazza vivace, legata strettamente ai capelloni della capitale. Irving deve sudare le mitiche camicie per salvare la ragazza, seguire l'esile pista lasciata dall'amico, evitare d'essere incriminato dalla polizia ed impallinato da misteriosi sicari. Un po' alla volta, però, ottiene la fiducia e persino l'amicizia del commissario italiano che si è messo alle sue costole; conquista il cuore della ragazza beat; e individua la causa di tutto in un uomo che sta per cambiare i connotati con un'operazione di plastica facciale. Il vero delinquente è proprio il depravato amico Dempsey, che viene ucciso dal commissario mentre sta tentando di eliminare il detective.
Ella Karin
Critica:
Piuttosto povero come accadimenti, "Omicidio per appuntamento" non è affatto dozzinale come esecuzione, Guerrini si mostra dotato per questo tipo di film: ha occhi acuti, possiede il senso della realtà sociologica e sa fare tesoro della lezione dei maestri del brivido e della "suspence": da Fritz Lang a Alfred Hitchcock. Il colore è vivido: la Roma affocata vi è resa da uno che la conosce bene, l'apprezza e ne sa rendere l'aria un pochino stregata. Roma è come lo champagne; va bene sempre. E per merito di Guerrini ora le si confà anche il romanzo d'avventure: ai gangsters classici si contrappongono i bulli di Trastevere e di via Nomentana: cicciuti, cinici ed avidi di denaro. Giorgio Ardisson è un interprete senza smalto; la ragazza [Ella Karin], peccato, è tutta da ridere. (Pietro Bianchi - Il Giorno - 15/07/1967)

Gente d'onore                                                                            1967
Regia: Folco Lulli
Musica: Lallo Gori
Cast: Leopoldo Trieste, Saro Urzì, Folco Lulli,
Rosemarie Dexter
Trama:
Siamo in Sicilia: la polizia dà la caccia a sette affiliati a varie cosche mafiose, colpevoli di vari crimini, e tramite loro, colpire i loro capi. I sette, che si trovano nascosti nei posti più impensati, non sanno che sono stati condannati a morte dai loro capi. Iniziano così una spaventosa marcia attraverso la Sicilia, per raggiungere una nave che dovrà portarli in salvo all'estero. Non sanno però che è un tranello della mafia per sbarazzarsi definitivamente di loro. Al termine del viaggio solo due di essi la raggiungono e appare chiaro il tradimento della mafia che ha preparato, ai due unici rimasti in vita, un’ imboscata delle forze dell’ordine. Il più anziano e il più astuto dei sette, che aveva guidato il trasferimento, sfugge alla cattura, ferendo a morte due carabinieri. Nonostante le ricerche della polizia e della mafia, riesce a ritornare indietro ed a vendicarsi del suo capo.
Rosemarie Dexter
Critica:
Per il suo debutto dietro la macchina da presa, Folco Lulli non ha certo scelto una strada facile e, inoltre, ci si è impegnato a fondo. Ha messo mano infatti al soggetto, ha curato la sceneggiatura, è stato regista, produttore e, naturalmente, attore protagonista. Questo per una vicenda sulla mafia, piuttosto rischiosa dati gli illustri precedenti. Ma, nel complesso, Lulli ne è indubbiamente uscito con dignità, raggiungendo in taluni momenti anche effetti felici. Come attore, si è molto controllato ed ha fatto muovere bene anche gli altri.
Il Giorno - 15/08/1968


Troppo per vivere
poco per morire                 1967
Regia: Michele Lupo
Musica: Francesco De Masi
Cast: Sydney Chaplin, Daniela Bianchi,
Stefania Careddu, Claudio Brook, Jess Hahn

Trama:
Durante una sfilata di modelle al Grand Hotel di Londra viene rubata un'intera collezione di gioielli sotto gli occhi del pubblico e della polizia. Uno dei ladri, Gordon, deciso ad impadronirsi della refurtiva, viene bloccato da alcuni uomini della banda e colpito a morte ma, prima di morire, riesce a consegnare una chiave ad un giornalista, mormorandogli alcune misteriose cifre. Robert, il giornalista, inizia le sue indagini personali, mentre l'ispettore Chandler e l'ispettore capo Felton agiscono per conto di Scotland Yard. Arabelle, un'indossatrice che ha partecipato alla sfilata, trae in inganno Robert riuscendo a rubargli la preziosa chiave e ad aprire la cassetta di sicurezza dove però vi trova soltanto un ombrello, una valigia ed un apparecchio fotografico. La donna viene catturata dalla banda il cui capo, che è lo stesso ispettore Chandler, è alla ricerca dei gioielli. Robert allora, con un'abile mossa, riesce a chiamare la polizia che arresta Chandler e tutti i componenti della banda; quindi recupera i gioielli, che erano nascosti nella macchina fotografica. Per il giornalista vi sarà un grosso premio dei Lloyds di Londra, per conto dei quali la misteriosa Arabelle operava come detective.
 
Daniela Bianchi
L'uomo che bruciò il suo cadavere                                          1967
Regia: Gianni Vernuccio
Musica: Claudio Cosmai e Armando Sciascia
Cast: Annabella Incontrera, Franca Marzi, Maria Monti, Sandro Luporini.

 Trama:
Adriano Prosperi, cassiere in una banca di Milano, da anni sta lavorando attorno al progetto di impadronirsi di una forte somma di danaro per poi scomparire senza lasciare alcuna traccia di se. D'accordo con Giuliana, sua amante, ne uccide il marito che ha una certa rassomiglianza fisica con lui, compie il furto ed infine dà fuoco alla propria auto con dentro l'uomo da lui ucciso facendo in modo che tutti pensino ad un fantomatico complice del furto che si sia liberato di lui per poi rifugiarsi in Svizzera. Tilde, la moglie di Adriano che vive separata da questi da tre anni e che ha una relazione col principale della ditta presso cui lavora, pur non del tutto convinta, non esita a riconoscere nei resti dell'uomo bruciato nell'auto quelli di suo marito. Tutto sembra volgersi per il meglio per tutti quelli che direttamente o indirettamente sono interessati al fatto, quando un banale errore, commesso da Adriano nella preparazione e nella esecuzione del piano indirizza le indagini della polizia in modo tale che i veri responsabili vengono così individuati.


Qualcuno ha tradito                1967
Regia: Franco Prosperi
Musica: Piero Piccioni
Cast: Elsa Martinelli, Robert Webber

Trama:
Toni, da Miami, in Florida, dove ha appena vendicato la morte di un amico uccidendo il traditore, parte per Marsiglia. E' stato convocato da Roy perché, insieme a qualche altro losco individuo, possano attuare un grosso colpo. Giunto nella città, si sente obbligato a picchiare Coco, uno dei soci, trovato in compagnia di Ann, moglie di Roy, di cui è l'amante.
Successivamente incontra per caso Blondel, vecchio
commilitone. I due amici, ripromettendosi di rivedersi presto, si separano. Toni rientra a casa, ma per la strada viene picchiato selvaggiamente da alcuni sconosciuti. Coco si è vendicato. Un giorno viene invitato da Blondel a cena ma, con suo disappunto deve rinunciare: è la sera in cui deve essere attuato il colpo. Il piano, preparato nei minimi particolari, riesce ma la polizia sta ad aspettare. Toni riesce a fuggire, portandosi dietro Roy che, ferito, muore prima di giungere a casa. Qualcuno ha tradito di nuovo, la sua mente va a Coco che inesorabilmente viene eliminato. Finalmente può incontrarsi con il vecchio amico Blondel. Questi è un poliziotto ed ha capito tutto fin dal principio. L'invito a cena era un tentativo per salvarlo. Toni è egli stesso l'involontario traditore: disperato e avvilito per ciò che riteneva una sacra amicizia, muore infine sotto i colpi della polizia.

La morte vestita di dollari                                                        1967
Regia: Ray Nazarro
Musica: Carlo Savina
Cast: Jayne Mansfield, Cameron Mitchell, Isa Miranda

Trama:
Due avventurieri, Smitopopulus e l'amica Darline, dopo aver rapinato - con l'aiuto di un certo Cornet che si affrettano ad eliminare subito dopo - un milione di dollari, attendono presso un albergo l'opportunità per trasferirsi nell'isola di Tramiros ove dovrebbe trovarsi a loro disposizione un mezzo per fuggire lontano. Ma Livio Morelli, direttore dell'albergo, e Sandra, sua sorella, scoperta la natura degli interessi della losca coppia, decidono di seguirli. Giungono così a Tramiros, nella villa di madame Benoit, ove ad attenderli trovano oltre alla signora ed al suo domestico Jannis, anche il redivivo e malconcio Corbet. Il denaro spinge i sette interessati a schermaglie di ogni genere, a finte alleanze, ad accuse; e ben presto inizia anche una serie di uccisioni compiute da mano ignota. Per primo viene trovato strangolato il signor Smitopopulus; poi Morelli tenta di fuggire con il denaro ma viene ucciso; quindi è la volta di Jannis che è assassinato con un pugnale mentre madame Benoit muore di crepacuore quando Corbet distrugge un suo ritratto giovanile. In fine, quando ormai la polizia sta per sopraggiungere, in una terribile lotta si eliminano Corbet e Sandra, mentre Darline, impazzita, si uccide.

Supercolpo da 7 miliardi                                                         1967 
Regia: Bitto Albertini
Musica: Nico Fidenco e Willy Brezza
Cast: Brad Harris, Dana Andrews,
Franco Andrei, Elina De Witt

Trama:
Il miliardario George Kimmins intende far trasportare da Johannesburg in Europa un grossissimo diamante grezzo, trovato in una delle sue miniere e incarica di ciò il suo uomo di fiducia, Robert Colman, il quale però scompare in un incidente motonautico. In realtà Colman ha messo in scena l'incidente e con alcuni complici, approfittando della perfetta conoscenza dei piani di Kimmins, segue di nascosto il viaggio del diamante e riesce ad impadronirsene in pieno oceano nonostante la presenza, sulla nave che lo trasporta, di Max Harris, l'uomo con cui Kimmins l'ha sostituito nella vigilanza della preziosa pietra. In possesso del diamante, Colman libera, da una prigione danese, un famoso tagliatore di pietre, perché ricavi dalla pietra grezza una serie di gioielli commerciabili. Ma non tutto funziona secondo il previsto, perché Kimmins, il quale ha da tempo intuito l'elaborato piano di Colman, con l'aiuto di Max riesce a rientrare in possesso del diamante ed a sua volta progetta un piano criminoso: nascondere la pietra ed intascare l'ingentissima somma per la quale l'aveva assicurato. Frattanto Colman e la sua amica Gaby, penetrati nel nascondiglio ove l'eccentrico bandito miliardario ha celato il diamante insieme con molti altri frutti di imprese del genere, sventano il proposito di Kimmins salvando così dalla truffa la società assicuratrice della quale in effetti Robert e Gaby sono agenti.

A ciascuno il suo              1967
Regia: Elio Petri
Musica: Luis Enriquez Bacalov
Cast: Gian Maria Volonté, Irene Papas, Gabriele Ferzetti, Luigi Pistilli,

Trama: In un paese della Sicilia vengono uccisi due uomini: il farmacista Manno e il dottor Roscio. Le indagini della polizia concludono che gli assassini hanno agito per motivi di onore nei confronti di Manno e che Roscio è stato ucciso in quanto aveva assistito all'omicidio. Paolo Laurana, un professore di liceo, giunge invece alla conclusione che le persone incriminate sono estranee al fatto e che la vera vittima da colpire era Roscio e non Manno. Confida pertanto le sue deduzioni all'avv. Rosello, cugino della moglie di Roscio, ed a Luisa, la vedova del dottore. Laurana, coadiuvato da Luisa, prosegue nelle indagini e scopre un diario di Roscio nel quale si legge, tra l'altro, che questi voleva denunciare Rosello per alcune attività illegali. A queste rivelazioni Laurana comprende di aver confidato i suoi sospetti proprio al mandante dell'omicidio, ma non immagina che Luisa, innamorata di Rosello sin da bambina, sia complice nel delitto. Egli decide di denunciare Rosello, ma Luisa, apparentemente d'accordo con lui, lo tradisce e lo abbandona in un luogo solitario dove alcuni sicari lo raggiungono e lo uccidono. Finalmente al sicuro, Rosello e Luisa si sposano con grande fasto nella chiesa del paese
Critica:
Un giallo con sottofondo politico. È tratto da un romanzo di Leonardo Sciascia in cui alcuni casi di corruzione nella vita pubblica siciliana diventavano occasione di facili generalizzazioni polemiche. Elio Petri, regista, ha messo anche più in evidenza questi sottofondi, compiacendosi di colorire persino con maggior acrimonia le asprezze faziose e i partiti presi. Non condividiamo il suo punto di vista, ma non è questa la sede per trattarne. Dobbiamo trattare qui, invece, del suo film e della sua validità come spettacolo. Una validità, è doveroso riconoscerlo, in più momenti abbastanza salda e convincente. La vicenda infatti – che, nel cuore di una Sicilia sospettosa e accigliata, chiusa nei giri ovattati dell’omertà e delle clientele, oppone un ingenuo e sprovveduto intellettuale a un’accolta di piccoli potentati da cui, alla fine, sarà annientato e distrutto – è risolta spesso con piglio agile e fermo, in un clima di suspense piuttosto efficace. (Gian Luigi Rondi (Il Tempo)


A suon di lupara                    1967
Regia: Luigi Petrini
Musica: Benedetto Ghiglia
Cast Annabella Incontrera, Femi Benussi,

Lino Banfi, Lang Jeffries, Luciana Paoli
Trama:

Claudio Chiaramonti svolge il suo non facile incarico di procuratore della Repubblica, risoluto a combattere le ingiustizie imposte e subite nella comunità siciliana in cui vive in nome d'una plurisecolare abitudine al silenzio ed al pregiudizio. Ma Claudio non tarda ad accorgersi che i pregiudizi sono più duri a morire di quanto non si creda e che nessuno in realtà, ne è esente. Il procuratore ha da poco sposato una francese, Lucienne, che si lega d'amicizia con Roberta, sorella minore di Claudio, la quale ostenta abitudini e costumi assai liberi. Costei è tornata a casa per chiedere del denaro portando con sé Richard, suo amante e sfruttatore. Questi non solo seduce la servetta di casa Chiaramonti, ma cerca di corteggiare Lucienne. E' la giovane donna, in un momento di sconforto, dovuto al fatto di avere appreso che lei e Claudio insieme non potranno avere mai figli, viene drogata e posseduta da Richard. Dell'accaduto la donna non ha colpa ma Claudio, quando sa che Lucienne aspetta un figlio, rifiuta di riconoscerlo come proprio. Il suo crudele parere è che il buon nome della famiglia esige che la creatura non nasca. Solo Roberta dimostra insospettata onestà d'animo difendendo fermamente la cognata, che non intende piegarsi alla volontà del marito. Alla fine Claudio meditato e compreso il suo torto di voler usare pesi e misure diverse secondo che si tratti di problemi propri o altrui, perdona Lucienne.
Critica:
"[...] Il merito maggiore (del film) è quello di proporre un'ipotesi stimolante pur entro le pieghe di un'opera che tiene[...] d'occhio le esigenze del box-office[...]". ("Film Mese")Siamo in Sicilia, alle prese con i problemi ben noti dell'Isola [...]. Siamo ben lontani dalla Sicilia di Germi. Problemi solo sfiorati e male esposti. (Vice - Il Giorno - 23/08/1968)

Sequestro di persona                                                                 1967
Regia: Gianfranco Mingozzi
Musica: Ritz Ortolani
Cast: Franco nero, Charlotte Rampling, Frank Wolff

Trama:
In Sardegna il giovane Francesco viene sequestrato dai banditi. Una sua amica, Cristina, assiste impotente al sequestro e corre ad avvertire i familiari. Gavino, amico dei due, le raccomanda di non parlare alla polizia, ma la ragazza denuncia il fatto e questa si mette alla ricerca del giovane rapito. In uno scontro a fuoco, tra banditi e polizia, Francesco viene ucciso, ma i banditi ne nascondono il corpo. Il padre di Francesco allora offre ad Osilo, ricco possidente, le sue terre, per avere il denaro per pagare il riscatto del figlio. Gavino intanto riuscito a farsi sequestrare dai banditi, cerca di convincere costoro che il loro capo li tradisce e li sfrutta; essi allora glielo consegnano: è Osilo. Questi riesce a fuggire ma viene raggiunto dai genitori di Francesco e Gavino. Per Osilo non c'è scampo: i due uomini insieme a Gavino si faranno giustizia da soli.
Critica: 
Discreto giallo, con sequestro di un ragazzo, lotte tra i componenti della banda rapitrice e morte finale dell'insospettabile capobanda.  Il merito maggiore del film è quello di proporre un'ipotesi stimolante pur entro le pieghe di un'opera che tiene d'occhio le esigenze del box-office.




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